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Le procedure tipiche per medicare le ulcere cutanee, qualunque sia l’eziologia (ldd, artero-venose, ecc…), si basano su razionali scientifici che puntano al trattamento e alla guarigione. Gli interventi da mettere in campo per raggiungere questo obiettivo, quindi, non possono prescindere da questi principi senza prolungarne o addirittura peggiorarne la situazione.
Dunque, è necessario comprendere bene i meccanismi che stanno alla base di una guarigione ottimale di un’ulcera cutanea. A ragione di ciò è utile consultare anche altri contenuti che chiariscono questo aspetto:
Una volta acquisite queste conoscenze, parte fondamentale della procedura è la documentazione della valutazione e dei sintomi riferiti dal paziente sull’ulcera cutanea.
La procedura qui elencata si basa su opinioni, pareri e speculazioni che hanno l’obiettivo soltanto di essere un utile punto di partenza per gli infermieri che vogliano attuare una riflessione critica sul proprio operato.
Le procedure possono variare, spesso vengono stabiliti dalle varie equipé multiprofessionali o secondo i protocolli della azienda in cui lavorate, ma si può presupporre che certe istruzioni operative siano in qualche modo diffuse e universali.
In linea generale il cambio di una medicazione si basa su due momenti:
Questo testo, pensato e scritto da infermieri con pluriennale esperienza e una formazione specifica nel settore del wound management, propone nozioni teoriche e strumenti pratici per capire quale ulcera e in quale paziente abbiamo di fronte, e definire quali obiettivi e quali esiti dobbiamo valutare e devono guidare i nostri interventi.
Quando, nelle corsie dei reparti, o dai lettini degli ambulatori, oppure durante gli eventi formativi o in occasione degli stage/ tirocini dei corsi di laurea e master universitari, si pone la fatidica domanda: “Cosa serve per ottenere la guarigione di un’ulcera cronica?”, comunemente la risposta è un lungo elenco di medicazioni, dispositivi e tecnologie tra i più disparati. Oggi più che mai è invece necessario (ri)orientare l’assistenza limitata e limitante generata da questa prospettiva che non riesce ad andare oltre al “buco che c’è nella pelle”, restituendo centralità alla persona con lesioni cutanee; occorre riaffermare che il processo di cura deve essere basato su conoscenze approfondite, svincolate da interessi commerciali, fondate su principi di appropriatezza, equità, sostenibilità e in linea con il rigore metodologico dell’Evidence Based Nursing/Medicine che fatica ad affermarsi. Questo testo, pensato e scritto da infermieri con pluriennale esperienza e una formazione specifica nel settore del wound management, propone nozioni teoriche e strumenti pratici per capire quale ulcera e in quale paziente abbiamo di fronte, e de- finire quali obiettivi e quali esiti dobbiamo valutare e devono guidare i nostri interventi. Nello specifico, la prima sezione del volume affronta alcune tematiche propedeutiche alla valutazione delle ulcere croniche, offrendo al lettore una discussione approfondita sui meccanismi della riparazione tessutale normale e quelli attraverso cui un’ulcera diventa cronica; segue una panoramica di questa tipologia di lesioni cutanee. La seconda sezione entra nel dettaglio delle varie fasi in cui si articola il percorso strutturato della valutazione con cui realizzare la raccolta di informazioni e dati sulla base dei quali formulare un giudizio clinico e guidare, in maniera consapevo- le e finalizzata, gli interventi di trattamento delle ulcere croni- che, come è richiesto ai professionisti della salute di oggi.Claudia Caula, infermiera esperta in wound care. Direzione delle Professioni Sanitarie. AUSL Modena.Alberto Apostoli, podologo; infermiere esperto in wound care; specialista in assistenza in area geriatrica; specialista in ricerca clinica in ambito sanitario. Azienda ASST Spedali Civili di Brescia.Angela Libardi, infermiera specializzata in wound care. ASST Sette Laghi – Varese.Emilia Lo Palo, infermiera specializzata in wound care. Ambulatorio Infermieristico Prevenzione e Trattamento Lesioni Cutanee; Direzione delle Professioni Sanitarie. Azienda ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Claudia Caula – Alberto Apostoli – Angela Libardi | 2018 Maggioli Editore
Documentate tutto. Parte fondamentale del processo di guarigione di un’ulcera è una valutazione completa e coerente rispetto alle precedenti. Senza un’adeguata documentazione difficilmente riuscirete a fare delle buone considerazioni sul miglioramento o peggioramento dell’ulcera da pressione.
Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin, Twitter)
Infine un video sulla procedura eseguita in un particolare contesto aziendale, ricordo che le varie procedure differiscono tra di loro e che dovete sempre rifarvi alle linee guida, protocolli o PDTA della vostra azienda o eventualmente quelle fornite dal Ministero della Salute o da associazioni scientifiche autorevoli.
http://www.dimensioneinfermiere.it/lesioni-da-decubito-e-ulcerazioni-diagnosi-e-trattamento/
Dopo una lunga esperienza in area critica e un Master in Tecniche ecocardiografiche, attualmente lavora come infermiere sul territorio. Autore di “ECG Facile: dalle basi all’essenziale” e redattore tecnico-scientifico, ha conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza. Dal 2016, in collaborazione con la casa editrice Maggioli, founder e direttore di DimensioneInfermiere.it.
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