Maarten De Ceulaer: «Disegno tappeti-uccello e divani mutanti» - Living

2023-03-08 17:01:33 By : Mr. Winter Sun

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Maarten De Ceulaer: «Disegno tappeti-uccello e divani mutanti»

Maarten De Ceulaer: «Disegno tappeti-uccello e divani mutanti»

A scoprirlo è stata la gallerista Nina Yashar: «Ha subito amato il mio progetto per la tesi di laurea dal titolo A pile of suitcases, valigie separate impilate a formare contenitori, più flessibili e dinamiche rispetto ai tradizionali armadi guardaroba», racconta il designer belga classe 1983, Maarten De Ceulaer.

Da quel momento la sua carriera è decollata. Gli studi alla Design Academy di Eindhoven, i primi lavori per Fendi, Budri, Cc-tapis, per le gallerie di Nina Yashar e Rossana Orlandi, passando dagli oggetti in serie all’arte e al design da collezione. 

«Al momento sto lavorando ai nuovi pezzi della collezione Stained Glass Lights che sarà presto presentata alla galleria Nilufar. Il progetto ruota attorno a lastre o cilindri in vetro colorato soffiato a bocca. Le combinazioni cromatiche possono essere decise in anticipo e i motivi possono essere influenzati durante il processo di produzione, ma mai completamente controllati, rendendo ogni pezzo davvero unico. È raro vedere questo tipo di vetro declinato su grandi superfici, poiché di solito il vetro viene tagliato in piccoli pezzi e poi riassemblato per vetrate o lampade Tiffany. Ho deciso di fare il contrario, creando lampade che celebrano il vetro soffiato, e che con la loro luce irradiano dipinti astratti tridimensionali negli ambienti domestici».

Una delle sue collezioni più longeve e sperimentali è Mutation Series: «Ho presentato questa serie per la prima volta nel 2012, contemporaneamente in Triennale e da Rossana Orlandi, e poi nello stesso anno a Design Miami. L’ispirazione per questo progetto è venuta dall’osservazione di immagini microscopiche di virus e batteri, che sono fondamentalmente ammassi di cellule raggruppate insieme, che crescono dividendosi e moltiplicandosi, e ho immaginato una collezione di mobili che potesse essere “coltivata” come un organismo, invece che progettata e prodotta.

Mi ispiro anche a Yareta, una pianta che cresce sugli altipiani della Bolivia, tra gli organismi viventi più antichi del Pianeta, di oltre 3000 anni. Osservando come questa pianta è in grado di ricoprire le rocce con la superficie spumosa simile al velluto, improvvisamente ho capito come avrei potuto creare i miei pezzi: ho realizzato prima la struttura interna, cioè la forma base della sedia o del divano, e poi l’ho ricoperta con ritagli di sfere di gommapiuma, mescolati insieme in un pattern organico di volta in volta diverso. È un processo che richiede molto tempo e non può essere affrettato: comincio provando una piccola composizione di poche semisfere e, una volta che ne sono soddisfatto, la aggiusto e continuo».

La sperimentazione è alla base dei suoi lavori: «Le ciotole Balloon Bowls, per esempio, sono nate durante la realizzazione di stampi per un altro progetto. Mi era rimasto del gesso liquido, ho visto un palloncino nel mio studio e ho deciso di riempirlo di gesso. Scoppiando il palloncino, ho ottenuto una forma a goccia in gesso meravigliosa, ma poco utile. Poi ho capito che se avessi inserito un secondo palloncino quando il gesso era ancora liquido, e lo avessi gonfiato, questo sarebbe diventato uno stampo flessibile, creando una forma a ciotola che è sempre unica, e che è influenzata da quanto gesso metto nel primo palloncino e da quanta aria nel secondo palloncino. Poi ho iniziato a sperimentare con vari pigmenti, e ho scoperto che usando i colori alimentari le cromie si dividono in nuance diverse, creando incredibili motivi astratti. Ogni volta che scoppio un palloncino è una sorpresa vedere cosa ne viene fuori».

Maarten De Ceulaer è un acuto osservatore e un instancabile curioso, i suoi studi e interessi più disparati lo conducono verso risultati inattesi, come è successo per la collezione di tappeti Feathers per CC-Tapis: «Anni fa mi sono imbattuto nelle illustrazioni di Birds of America di John James Audubon, pubblicate nel 1827, 435 stampe colorate a mano a grandezza naturale di tutte le diverse specie di uccelli che Audubon incontrò durante i suoi viaggi, alcune già estinte. Ho iniziato a ritagliare digitalmente alcune parti di queste stampe, per poi rimetterle insieme in collage astratti, creando composizioni di uccelli che sembravano selvagge, esagerate e un po’ psichedeliche. Al Salone 2018 sono passato dallo stand di Cc-tapis e sono rimasto colpito dai loro bellissimi tappeti, tutti taftati a mano in Nepal. Improvvisamente mi sono reso conto che i miei collage di uccelli potevano essere interessanti da tradurre in tappeti, e Cc-tapis era sicuramente l’azienda più adatta con cui farlo. Ho inviato loro alcune proposte, e così è nata la Feathers Collection».

E sui progetti futuri risponde: «Qualsiasi tipo di collaborazione con artigiani altamente qualificati in qualsiasi tipo di materiale mi attirerebbe molto, soprattutto se si trovano in angoli remoti del mondo. Mi piacerebbe anche fare altre collaborazioni con marchi interessanti che hanno un know-how molto particolare. E sarebbe bello poter creare qualche installazione site specific con architetti e interior designer, pensata ad hoc per un determinato contesto».

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