La caduta dalla moto può avere effetti devastanti o conseguenze più lievi, dipende dalla velocità e dalla dinamica dell’incidente. Tuttavia anche le cadute non troppo rovinose possono lasciare qualche strascico sotto forma di abrasioni alle gambe, alle braccia o alle mani a causa del violento contatto del corpo con l’asfalto. In realtà tali situazioni andrebbero prevenute indossando le protezioni necessarie, ma non tutti i motociclisti usano l’abbigliamento tecnico (specialmente in città), per cui le abrasioni da caduta sono all’ordine del giorno. Per fortuna ci sono vari metodi per curarle velocemente, scopriamo quali sono.
In campo medico l’abrasione consiste in una lesione dello strato superficiale della pelle o della mucosa causata da un trauma che colpisce di striscio la superficie del corpo. Se il trauma è piuttosto violento, e quindi gli strati cellulari coinvolti sono abbastanza numerosi, l’abrasione si inumidisce per la presenza di una piccola quantità di liquido chiaro (la linfa) che poi, rapprendendosi, forma una sottile crosticina giallastra. Se oltre alla linfa c’è anche qualche goccia di sangue si parla più correttamente di ‘escoriazione’.
Una caduta dalla moto, anche senza gravi conseguenze, può comunque provocare delle fastidiose e spesso dolorose abrasioni da asfalto in una o più parti del corpo, come ginocchia, cosce, caviglie, mani, gomiti e persino mento. In casi del genere, specie se il sinistro si è verificato in una strada molto trafficata, occorre innanzitutto spostarsi dalla carreggiata per evitare ulteriori guai e posizionarsi in un’area più sicura (ovviamente stiamo dando per scontato che il ferito sia in grado di muoversi in autonomia, altrimenti deve chiedere l’aiuto di qualcuno). Dopodiché, bisogna controllare che a parte le abrasioni non ci siano danni più seri. Se la situazione è sotto controllo, una volta tornati a casa (o prima se si riesce) si possono avviare le cure necessarie.
Come prima cosa lavare le mani con acqua calda e sapone prima di trattare l’abrasione da asfalto, per essere certi di non provocare un’infezione. A tal scopo si possono anche indossare dei guanti monouso.
Poi bisogna bloccare ogni forma di emorragia, anche leggera, applicando pressione sulla parte ferita, con un panno pulito o una garza, per alcuni minuti. Se necessario cambiare ogni tanto il panno o la garza.
Risciacquare più volte l’abrasione con acqua corrente fredda e mantenere la zona colpita a contatto con l’acqua per parecchio tempo, per essere certi che il liquido raggiunga ogni suo punto e lavi via quanta più sporcizia e detriti possibili.
Usare poi sapone antibatterico e acqua per pulire l’area intorno all’abrasione, evitando però che il sapone finisca sulla ferita stessa, in quanto potrebbe causare irritazione.
Rimuovere eventuali detriti che sono rimasti bloccati nell’abrasione, come sporco, sabbia, schegge, ecc., usando una pinzetta sterilizzata. Infine risciacquare con acqua fresca.
Asciugare la parte ferita delicatamente con un panno o un telo pulito, cercando di tamponare e non di strofinare. E applicare poi una crema antibiotica, soprattutto se la ferita era sporca: questo può evitare un’infezione e aiutare la cute a guarire bene (per il tipo di crema chiedere consiglio al proprio medico curante oppure al farmacista).
Gli ultimi accorgimenti consistono nel coprire l’abrasione con una benda o una garza sterile, facendo in modo che non aderiscano alla ferita. Nei giorni successivi occorrerà poi cambiare periodicamente la benda, accertarsi che non siano rimaste tracce di sporco (nel caso rimuoverle con i metodi già descritti) e, in base alle prescrizioni del medico o ai consigli del farmacista, applicare nuovamente la crema antibiotica.
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