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Nel 2021 la raccolta differenziata dei rifiuti urbani ha raggiunto il 64 per cento. Ma non tutti gli italiani hanno ancora le idee chiare su come farla. Superano il 70 per cento quelli che ammettono di non sapere sempre cosa può essere riciclato, secondo una ricerca svolta da OnePoll per Ds Smith. Le regole cambiano da città a città a seconda di utenti, densità abitativa, presenza di impianti di trattamento, abitudini socio-culturali e viabilità. Per non sbagliare: consultare il sito del Comune di domicilio oppure scaricare Junker App. Questa applicazione aiuta a differenziare i prodotti, oltre a fornirci delle mini pillole di sostenibilità. Esempio: dove si butta un depliant? Senza plastica avvolgente, nella raccolta carta e cartone. Con plastica avvolgente, nell’indifferenziato. Riportiamo 12 elementi, quelli che spesso destano molte perplessità.
I dilemmi davanti al cassonetto sono quotidiani: ecco i consigli di Pianeta 2030. Alcuni prodotti fanno sorgere più dubbi di altri ed è facile che finiscano nel bidone sbagliato. Ne abbiamo selezionati 12, dall’orologio (che va conferito nell’isola ecologica) alle lampadine e all’olio
A Roma si possono riconsegnare ad alcuni esercenti. A Milano vanno portati all’isola ecologica o a una ricicleria. Se dobbiamo buttare il cinturino va messo in un sacchetto trasparente neutro e gettato nell’indifferenziato, a Milano. A Roma basta buttarlo nei materiali non riciclabili. La batteria invece nel contenitore delle pile esauste, in alternativa va portata a una ricicleria o al Centro Ambientale Mobile, se siamo nella città meneghina. Nella capitale finisce nelle pile esauste o al centro di raccolta.
Ci sono almeno tre distinzioni. Vanno nell’eco-isola tutte le lampadine classificate come Raee, ovvero la lampadina a basso consumo, quella a Led, a scarica e ad alta intensità, la lampada da tavolo. Vanno nell’indifferenziato invece: la lampadina a incandescenza, quella ad alogeni e quella fulminata (a incandescenza). Per i lampadari ingombranti meglio prenotare il ritiro a casa.
Mai buttarli nel vetro. Se sono di grandi dimensioni, bisogna prenotare il ritiro per gli ingombranti o portarli in un’isola ecologica. Quelli di piccole dimensioni vanno gettati nell’indifferenziato.
Quelli dei supermercati e dei negozi sono stampati su carta termica e vanno buttati nell’indifferenziato. Attenzione agli scontrini di nuova generazione di colore blu/grigio: riportano la scritta: “riciclabili con carta” e vanno nella carta.
Pillola di sostenibilità offerta da Junker: l’olio di frittura o quello rimanente nei barattoli dei sott’olio se versato negli scarichi domestici provoca inquinamento e danni ambientali. Dove si butta allora? A Milano basta chiuderlo in una bottiglia di plastica e portarlo alle riciclerie o ai supermercati che aderiscono all’iniziativa del riciclo. A Roma invece si porta alle stazioni ecologiche.
Il filtro del tè e il fondo del caffè vanno nella raccolta dell’organico. Per essere più sostenibili si possono utilizzare entrambi per il compostaggio domestico. La bustina del tè va nella raccolta di carta e cartone. La cialda di carta del caffè invece nell’organico. Le capsule possono essere aperte e svuotate: il caffè si getta nell’organico, la capsula invece nella plastica. Alcune case produttrici organizzano la raccolta delle capsule integre, a cominciare a quelle di alluminio, direttamente nei negozi.
Andrebbero naturalmente nella raccolta di carta e cartone, ma solo se sono puliti. I sacchetti sporchi di cibo o unti devono essere gettati nell’organico. Diversa è la raccolta dei sacchetti del freezer che vanno nell’indifferenziato. Nella raccolta della plastica finiscono i sacchetti di plastica puliti (nell’indifferenziato se sono sporchi), quelli dei surgelati, dei prodotti sottovuoto e delle patatine fritte.
Le medicine scadute vanno nel contenitore farmaci scaduti. Il cerotto medicato e la mascherina usata invece si conferiscono nella raccolta dell’indifferenziato. Il blister dei medicinali in alluminio nella plastica.
La cuffiette per la musica e i caricabatterie vanno nelle isole ecologiche, nelle riciclerie o nel Centro Ambientale Mobile, se siamo a Milano. Nella capitale invece ci sono altre opzioni: raccolta dei rifiuti di apparecchi elettrici/elettronici (Raee), isola ecologica comunale, centro di raccolta o riconsegnati all’esercente.
I bicchieri di polistirolo di caffè svuotati vanno nella plastica. Così come cassette e contenitori della carne. A Milano e a Roma la sfera di polistirolo decorativa va nell’indifferenziato, nei piccoli comuni come Senigallia nel secco residuo.
Nella raccolta carta e cartone.
Se si tratta del bastoncino del gelato va nell’organico, se invece dobbiamo buttare cassette, assi, cornici, utensili da cucina è necessario andare al centro di raccolta.
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