Il luogo che più consideriamo sicuro è la nostra casa, eppure tra le mura domestiche si nascondono molte insidie. Disattenzione, mancanza di precauzioni, azioni ripetute in modo automatico, bassa considerazione del rischio sono le principali cause di cadute, traumi, tagli, ustioni, avvelenamenti o intossicazioni. È importante avere consapevolezza dei rischi potenziali in casa sia per adottare tutte le misure per prevenirli sia per sapere come comportarci a seconda dell’infortunio.
“Prevenire è meglio che curare”, è forse tra i detti popolari più citati. Anche nel caso degli incidenti domestici andrebbe tenuto sempre a mente. Dati recenti dell’Istituto Superiore di Sanità, ci dicono che ogni anno accedono al Pronto Soccorso circa un milione e 300 mila persone per incidenti avvenuti in casa, soprattutto tra bambini e anziani, che sono i più soggetti. A loro si aggiungono le casalinghe, che trascorrono molto tempo in casa per fare le pulizie, preparare i pasti, fare il bucato. A differenza degli adulti i bambini non riconoscono il pericolo, quindi occorre maggior sensibilizzazione e informazione tra coloro che se ne occupano dei bambini (genitori, nonni, educatori, babysitter), per garante loro un ambiente senza rischi. Ad esempio se ci sono scale è bene posizionare dei cancelletti in cima e in fondo; le finestre e le porte devono avere chiusure di sicurezza interne; le ringhiere dei balconi e dei davanzali devono essere alte e non devono permettere il passaggio di un bimbo; non posizionare accanto alle finestre vasi, sedie o mobili su cui i bambini potrebbero salire; le prese di corrente devono avere sistemi per impedire l’introduzione di oggetti o dita; non lasciarli mai soli in bagno e in cucina. Per quanto riguarda gli anziani, stando all’ultima rilevazione Istat sugli infortuni domestici, quello più ricorrente è la caduta, che riguarda per il 76,9% dei casi persone over 65. Di solito non sono quasi mai correlati ad attività pericolose, infatti in circa il 20% dei casi stavano praticando un’attività di routine come vestirsi, lavarsi o mangiare.
Sono numerose le occasioni per ferirsi in casa, soprattutto da parte degli uomini, mentre si ripara qualcosa di rotto o si usano coltelli e vetro con disattenzione. In caso di tagli e ferite con fuoriuscita di sangue vanno medicate immediatamente con disinfettante cutaneo per evitare il rischio di infezione. Se l’uscita di sangue è copiosa, a seguito della rottura di capillari, vene o arterie, va arrestata. In caso di emorragie capillari (le più superficiali e meno gravi), il sangue fuoriesce a gocce intorno alla lesione, bisogna sciacquare la cute con acqua fredda e poi disinfettare. Nelle emorragie venose il sangue, fuoriesce continuamente e lentamente lungo i bordi della ferita, che va pulita, disinfettata e tamponata con della garza sterile. Infine, in presenza di emorragie arteriose, il sangue rosso vivo fuoriesce in gran quantità e bisogna comprimendo le arterie a monte della ferita per evitare che l’infortunato si dissangui e correre subito al pronto soccorso.
Le ustioni sono tra gli incidenti domestici più frequenti. A seconda della gravità, possono essere di 1°, 2° o 3° grado: nelle prime la pelle si presenta arrossata, in quelle di 2° grado oltre all’arrossamento compare la vescica, mentre nel 3° grado c’è anche una distruzione più o meno profonda della pelle. Possono essere la conseguenza del calore derivante dal contatto diretto con il fuoco, con una pentola, con liquidi bollenti, con la piastra da forno, con il ferro da stiro, o a causa della corrente elettrica. La lesione va raffreddata con acqua corrente per circa quindici minuti e poi coperta con una medicazione asciutta. Se la parte ustionata è coperta da vestiti, vanno bagnati con acqua fredda subito i vestiti e poi rimossi delicatamente (tranne quelli eventualmente attaccati alla pelle) se è necessario usando anche le forbici. Attenzione a non peggiorare la situazione ricorrendo al ghiaccio, che potrebbe ritardare la guarigione, a non sfregate la zona ustionata, che potrebbe causare una vescica o ingrandire molto una vescica che si è già formata, e a non applicare burro e olio perché potrebbero peggiorare la lesione.
Fare le faccende domestiche, sollevare i pesi, sposare i mobili, mettere male il piede e così via, in casa possiamo andare incontro a piccoli danni muscolari, tendinei o ossei. Come lo strappo muscolare, lesione causata da uno stiramento improvviso e a cui l’unico rimedio è il riposo assoluto per qualche giorno. La distorsione è invece un trauma delle articolazioni dovuto a un errato movimento, il consiglio è di fare impacchi freddi, una fasciatura stretta, il riposo per qualche giorno e, all’occorrenza, una visita medica con eventuale radiografia. La contusione è un trauma prodotto da un urto con un corpo contundente. Si presenta come una macchia che diventa sempre più violacea e giallognola con il passare delle ore fino a regredire. L’unica cosa da fare è applicare ghiaccio, avvolgendolo in uno strofinaccio, mai a nudo sulla pelle, e applicare pomate specifiche.
Di solito avviene nella casa dove vive il bambino o in quella dei familiari che si occupano di lui quando i genitori lavorano e per lo più è legata all’ ingestione accidentale di farmaci, detergenti per la casa, pesticidi, masticazione di parti di piante o esposizione ad alcolici e droghe. I detergenti e i prodotti chimici devono essere tenuti fuori dalla vista e dalla portata del bambino, non devono mai essere lasciati in custoditi alla presenza di un bambino, vanno riposti immediatamente dopo ogni uso. Un’altra accortezza utile può essere quella di conservarli nei loro contenitori originali con chiusura di sicurezza e mai in contenitori anonimi. Da ricordare che anche alcune piante comuni sono pericolose se ingerite o leccate: il ficus, il filodendro, la stella di Natale e l’anthurium, che possono introdurre tossicità locale. Mentre la digitalis purpurea, il papavero, l’anemone, il garofano, la mimosa, l’ortensia e il gelsomino possono indurre una tossicità sistemica. I sintomi - nausea, vomito, dolori addominali, crampi - possono essere immediati, ma anche verificarsi a distanza di ore. In caso di sospetto avvelenamento, è fondamentale individuare la sostanza tossica ingerita e consultare immediatamente il medico, il centro antiveli o recarsi con urgenza al pronto soccorso. Nel frattempo, è meglio evitare di ingerire qualsiasi liquido o cibo per non rischiare di aggravare la situazione.
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