Le bobine d’accensione fanno parte del sistema di accensione dell’auto; presenti in tutti i tradizionali motori a benzina, sono generalmente posizionate prima delle candele di accensione ed assolvono alla funzione di convertire la bassa tensione in alta tensione. Specificando meglio, esse trasformano la bassa tensione di 12V prodotta dalla batteria in un impulso da migliaia di volt, capace di far scaturire dalle candele la scintilla necessaria per avviare l’accensione.
La bobina si compone di due avvolgimenti, realizzati in rame, con un nucleo ferromagnetico comune. Essi si differenziano in avvolgimento primario, con poche spire ed avente un diametri maggiore, ed avvolgimento secondario, costituito da molte più spire.
Il processo di trasformazione della corrente da bassa ad alta pressione funziona nel modo seguente. Un morsetto della bobina è connesso col polo positivo della batteria attraverso il blocchetto di accensione, mentre l’altro morsetto è collegato a terra. Con la chiusura del circuito elettrico, la corrente attraversa l’avvolgimento primario, creando un campo magnetico (elettromagnetismo), che tuttavia si interromperà con l’interruzione del circuito elettrico stesso. Questo genererà un impulso elettrico da 300 a 400 volt indotto sull’avvolgimento primario. Conseguentemente si verificherà anche l’induzione del circuito secondario, generando un impulso notevolmente maggiore in virtù del rapporto di spire tra l’avvolgimento primario e quello secondario: così avviene il processo di trasformazione.
Per quanto riguarda il processo di produzione della scintilla, si distinguono due tecnologie: tecnologia a scintilla singola e tecnologia a scintilla doppia.
Nel primo caso viene rilasciato un solo impulso ad alta tensione, che viene trasmesso alla relativa candela conformemente all’ordine di accensione. Le bobine a scintilla doppia hanno invece due uscite di alta tensione, che alimentano in contemporanea due candele. In un tradizionale motore termico a 4 cilindri questo è l’ordine di ripartizione: 1-4, 2-3. Di questa coppia di cilindri, uno si trova in fase di compressione mentre l’altro in fase di scarico. La scintilla che viene scoccata in quest’ultimo viene chiamata scintilla persa, in quanto si esaurisce senza alcun effetto. I sistemi di accensione con bobine a scintilla persa vengono anche chiamati a distribuzione statica (dall’inglese “distributorless”).
In commercio esiste una gamma variegata di bobine di distribuzione. Senza pretese di completezza, ecco una lista dei modelli più diffusi:
Per quanto riguarda la manutenzione, mediamente le bobine d’accensione dovrebbero essere sostituite ogni 110.00-140.000 km. Si tratta chiaramente di valori non assoluti, ma relativi, in quanto la durata effettiva dipende dallo stile di guida e dalla qualità delle strade percorse.
Danni termici, perdita d’isolamento e cortocircuiti sono le cause più frequenti di un difetto a questo componente. Il funzionamento instabile del motore, in particolare se avviene in presenza di forti tassi di umidità esterna o di rigide temperature, dovrebbe consigliare un immediato controllo del sistema delle bobine. L’accensione dell’apposita spia sul cruscotto rappresenta sempre un altro efficace segnale in tal senso.
Il controllo dell’efficienza di questo dispositivo, vista la complessità dell’intervento, dovrebbe essere affidato nelle mani di un esperto meccanico, il quale procederà ad effettuare una diagnostica computerizzata, smontando il pezzo per misurarne la resistenza dell’avvolgimento con l’ausilio di un multimetro. Nel caso si sia verificato un cortocircuito nell’avvolgimento della bobina, i valori registrati dal voltimetro saranno differenti da quelli nominali stabiliti dal produttore. Un altro metodo diagnostico consiste nello spegnere i cilindri per controllarne la tensione. Anche questo controllo può essere fatto solo in officina.
Vista la complessità dell’operazione, che implica il maneggiare cavi ad alta tensione, il cambio delle bobine di accensione dovrebbe avvenire in officina. In primo luogo, rigorosamente a motore freddo, occorrerà rimuovere il terminale negativo della batteria, scollegando prima i cavi ad alta tensione della bobina e successivamente il resto del cablaggio ad essa connesso. Fatto questo, si procederà a svitare i dadi di fissaggio, per poter rimuovere la bobina vecchia. Ripetendo la procedura al contrario, avverrà il montaggio del nuovo dispositivo.
Prima dell’acquisto di una nuova bobina occorre informarsi con attenzione sul modello compatibile con la propria auto, non solo per evitare una spesa inutile, ma anche in quanto un problema di incompatibilità potrebbe essere causa di guasti molto gravi.
Ci auguriamo che la lettura di questo articolo possa essere stata d’aiuto.
Informazioni sulle bobine di accensione per auto prese da pezzidiricambio24.it
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